Don Angelo

Don Angelo Villa

La Società Canottieri Lago d’Orta è stata fondata nel 1962 da don Angelo Villa, allora parroco di Ramate (Casale Corte Cerro) che avviò l’esercizio dell’attività remiera nella zona a cavallo tra i laghi Maggiore e Orta.

Don Angelo, trasferitosi nella natia Isola di San Giulio sul lago d’Orta, portò la sede della Canottieri negli anni Settanta a Pettenasco, dove trovò ottima accoglienza e attiva collaborazione per la sistemazione dei locali (in capannoni industriali dismessi dai fratelli Croci) per il ricovero barche e attrezzature tecniche e la posa di un moderno pontile olimpico.

Con indomita passione e giovanile entusiasmo, don Angelo (Presidente e anima della Società per 40 anni, fino al 2002 e poi presidente onorario emerito), coadiuvato da allenatori di rango come Tontodonati, Cantaluppi e Cantarello portò in pochi anni la piccola “Canottieri Lago d’Orta” a livelli di rinomanza nazionale, europea e mondiale, grazie alle eccezionali imprese di diversi campioni.

Vogliamo ricordare Don Angelo attraverso le parole appassionate dell’Ex Presidente Federale Renato Nicetto:

“Don Angelo non me ne vorrà se, pur inspirato dalla grande stima con cui ho sempre accompagnato le sue gesta, non riuscirò a dare alla sua immagine quell’impronta caratterizzante la sua presenza nel nostro mondo remiero.

Il lago d’Orta vede Angelo già bimbo, aveva un anno, proveniente da Milano dove lanciò le sue prime grida, chissà se erano già i primi segnali di grande carisma avvolto da un’enorme umanità, come affiorò più tardi, nella vita di tutti i giorni.

Assaporata la bellezza del lago, le limpide giornate dove il sole riverbera i suoi raggi luminosi, Angelo opta per il seminario di Miasino.
Passa il tempo, e con un salto tra un lago e un altro, campi verdi e maestose cime, ecco che ad Arona viene consacrato sacerdote.

Siamo nel 1954 e don Angelo Villa prende possesso del suo primo mandato di parroco a Cursolo-Orasso in valle Cannobina.
Dotato di grande comunicativa verso i giovani ha modo di trovarli attorno numerosi e con essi le loro famiglie.
Si scende, da circa 1000 metri ai 400 a Ramate, seconda tappa parrocchiale: qui don Angelo costruisce l’asilo e fa nascere una squadra di calcio.

È questa una fase significativa, una prima importante presa di coscienza del ruolo sociale dello sport che, unito al mandato di apostolo cristiano, possa contemplare un momento veramente importante verso quel nutrimento spirituale che unisce tutti noi nell’amore verso il prossimo.

Ritornato all’Isola di San Giulio nel 1985, sacerdote itinerante al servizio di tutta la comunità, don Angelo aveva trovato sfogo al suo spirito sportivo con la nascita, nel 1962, della Canottieri Lago d’Orta dove troveranno ospitalità tanti giovani, alcuni dei quali attraverso questo nobile sport raggiungono il traguardo di Campioni Mondiali, come Stefano Basalini, Paolo Pittino e Irka Vlcek.

La grande soddisfazione di don Angelo è evidente, quando trova il modo di parlare dei suoi campioni. Tra questi ha una particolare dedizione verso gli olimpionici fratelli Abbagnale ai quali dedica la sua assistenza spirituale.

Riunire campioni del remo di ieri e di oggi, non solo di canottaggio, lo rendono felice, entusiasta, vitale, tanto che la sua presenza, legata sempre al momento religioso, riesce a condurre nella sua scia anche l’anima più sprovveduta.

Un movimento ecumenico di sportivi, di alpini, di religiosi, di infermi, di uomini di aria, di cielo, di terra, di acqua, non ha sosta, ma proprio l’elemento più caro, l’acqua tanto amata del suo lago che si infrange attorno all’Isola, interrompe la presenza terrena di don Angelo.

Richiamato dal Grande Canottiere a sollevare le anime del Paradiso, lascia un indimenticabile ricordo che aleggerà ovunque, sulle onde tagliate dalle prue delle imbarcazioni dei suoi canottieri.”